Gestione integrata delle risorse idriche nella regione del Centro e del Plateau Central in Burkina Faso

Partner

CISV

http://www.cisvto.org/

Finanziatore

Cooperazione Svizzera

http://suisse.coopi.org/it/home-it/

La sfida

La mancanza di accesso alla risorsa idrica è una delle principali cause di malattia e povertà. Per quanto riguarda l’acqua potabile, le Nazioni Unite fissano a 40 litri al giorno il fabbisogno minimo pro capite ma nei paesi del Sud del mondo un abitante vive in media con meno di 10 litri al giorno. Allo stesso tempo il consumo medio d’acqua negli Stati Uniti e in Europa è rispettivamente di circa 600 litri ed 200-300 litri a persona al giorno. La disponibilità d’acqua per l’irrigazione è inoltre di fondamentale importanza in quanto l’agricoltura costituisce, in Europa come in Africa, il principale settore di utilizzo dell’acqua. Il contesto è quello di un paese in cui la forte crescita della produzione risicola non è comunque in grado di soddisfare la domanda. Nel 2010 il Burkina Faso ha importato circa 250.000 tonnellate a fronte di una produzione nazionale di circa 270.000 tonnellate e la domanda di riso cresce di circa il 6% all’anno. La ritenuta artificiale di Mogtedo, uno dei siti di intervento del progetto a valle del quale si trova un’importante zona di produzione risicola, al tempo della costruzione della diga era in grado di stoccare circa 6 milioni di metri cubi d’acqua. In circa 50 anni l’effetto combinato dell’erosione dei suoli e del trasporto solido da parte dei corsi d’acqua che alimentano il lago artificiale ne ha dimezzato il volume. L’obiettivo di questo progetto, parallelamente all’appoggio alla produzione risicola attraverso una serie di azioni a beneficio della cooperativa dei produttori, è che i partner locali conoscano i processi naturali in atto sul loro territorio ed acquisiscano le competenze per poterli gestire in maniera autonoma e sostenibile.

Il progetto

Una volta identificate le sezioni del corso d’acqua dove intervenire, il lavoro consiste nello scavo di una trincea nel terreno nella posa di gabbioni in ferro che vengono riempiti di pietre. L’obiettivo di queste opere è duplice, da un lato servono a diminuire la velocità dell’acqua e quindi la capacità di trasporto di materiale solido verso valle, dall’altro proteggono le zone circostanti dall’erosione. All’inizio non è stato facile coinvolgere queste persone in un lavoro che non aveva niente a che fare con il loro mestiere di produttori agricoli. La principale sfida corrisponde alla principale difficoltà ossia fare in modo che gli attori locali coinvolti acquisiscano un buon livello di consapevolezza delle processi naturali in atto a scala di bacino. Il principale responsabile dell’insabbiamento di ritenute artificiali come quello di Mogtedo infatti è l’effetto combinato del trasporto di materiale solido da parte dei corsi d’acqua con la forte erosione che interessa soprattutto la parte alta dei bacini. Non è evidente che i produttori di riso, che risiedono in prossimità del barrage, conoscano questi fenomeni. La cooperativa dei produttori di riso di Mogtedo ha un ruolo centrale nel progetto in quanto associa più di 300 produttori, è rappresentata nel cadre de concertation ed ha beneficiato di altre azioni come la costruzione del magazzino di stoccaggio e del centro di trasformazione del riso.