Valorizzare le tipicità agroalimentari con le mappe?

Dopmaps2_0Il 22 Febbraio scorso abbiamo partecipato all’Open Data Day di Cagliari (evento organizzato dall’Associazione Sardinia Open Data e dal Circolo dei Giuristi Telematici con la collaborazione dell’Open Campus). Eravamo tra il pubblico (in mezzo a personalità dell’innovazione e della politica sarda come Francesco Pigliaru, neo Presidente della Regione e Renato Soru). Il tema dei “Dati Aperti” è molto importante sia da un punto di vista delle opportunità in termini di sviluppo economico che dal punto di vista del rapporto tra amministrazione e cittadinanza.
Tutti gli interventi sono stati molto interessanti. Ci è piaciuto particolarmente quello di Carlo Zucca – tecnico ambientale free lance – che ha riportato gli aspetti salienti del suo Progetto DopMaps. Il progetto – di cui esiste una pagina dimostrativa interattiva all’indirizzo http://unless.altervista.org/produzioni-d-o-p/  – punta a estrarre dai disciplinari i dati riguardanti gli areali di produzioni DOP e IGP e a rappresentarle graficamente mediante mappe interattive navigabili. In questo modo si intende far emergere potenzialità e informazioni rilevanti per la valorizzazione delle filiere agroalimentari locali, e se possibile, in accordo con i soggetti coinvolti,  rilasciarle in formato di OpenData in modo da permetterne l’utilizzo e l’integrazione con altri servizi.

Dato l’interesse di Primo Principio per le tecnologie dell’informazione al servizio delle produzioni agroalimentari, abbiamo chiesto a Carlo di fare due chiacchiere per approfondire le tematiche del suo progetto.

DOPmaps mira a valorizzare gli strumenti di protezione delle filiere di qualità quali certificazioni DOP e IGP per le quali l’amministrazione ha investito ma che probabilmente fatica a sfruttare a pieno. Ci puoi raccontare come ti è venuta l’idea?
L’idea è nata principalmente da una criticità che ho riscontrato a livello locale: per la maggiore non si conosce dove è possibile produrre le tipicità riconosciute! Ho così iniziato ad estrarre i primi dati ed a procedere con una loro elaborazione cartografica, sfrutturando le informazioni e rendendole utilizzabili per il webmapping. Da lì è nata la consapevolezza che il progetto si rivela scalabile geograficamente non solo a livello nazionale, ma anche europeo.
Che potenzialità hanno in questo senso strumenti come le mappe interattive?
Come ho precisato all’Open Data Day, la consultazione di una mappa navigabile interattiva ha sicuramente un livello di accessibilità differente rispetto ad un documento in formato pdf. Non credo che comunemente un cittadino (a meno che non possieda competenze tecniche sull’argomento) vada a leggere un disciplinare di produzione. Questo discorso vale sia per la consapevolezza delle potenzialità del territorio dove si vive che per aree geografiche distanti, da qui si pensi alle spendibilità di DOPmaps nella promozione territoriale e nel turismo. Non solo, anche i soggetti preposti al controllo ed alla pianificazione possono ricevere da questo strumento dati e informazioni utili per il loro lavoro.
In che modo credi che DOPmaps possa aiutare la cooperazione locale tra territori? E in che modo credi si possa lavorare in questa direzione?
Se una data produzione è delimitata, in termini “geospaziali”in un dato areale, vale la pena che gli attori locali (comuni compresi in questo areale, enti, associazioni di categoria, ecc.) ne siano consapevoli, affinché si intraprenda una strategia di pianificazione, sviluppo e promozione forte di questa caratteristica che gli accomuna. DOPmaps serve anche a far capire, secondo i dati dei disciplinari, dove e quali sono queste similitudini e contribuisce a far conoscere le stesse. Sono stati fatti investimenti per avere le certificazioni: se non si investe per farle conoscere la certificazione rischia di avere davvero poco senso, non trovate?
Come credi che il rilascio di questi dati possa essere utile per lo sviluppo di nuovi servizi?
Che riutilizzo immagini per questo genere di dati? Come ho detto all’ODD2014 gli esempi che si potrebbero fare sono tantissimi. Già così come strumento di mapping degli areali costituisce un importante strumento di promozione, trasparenza e informazione. L’esempio che ho dato al momento, improvvisando, era l’ipotesi di un servizio sulla ciclabilità in Piemonte che, oltre ad informare sugli itinerari ciclabili, si avvale anche di uno strato informativo DOPmaps che informa l’esploratore (chiamatelo turista, ciclista, viaggiatore o come volete…) sul potenziale produttivo di un dato territorio. Mi viene da pensare ad un ipotesi che incrocia questi datasets con i dati relativi ai finanziamenti pubblici nel settore agricolo per verificare la correlazione e magari impostare nuove strategie di pianificazione. Oppure potrebbero essere utili per rivalutare una eventuale distribuzione geospaziale di una data DOP o IGP (utilità decisionale). Ancora si può pensare ad esempio all’integrazione di queste informazioni con i percorsi del Trenino Verde (utilità turistica/promozionale). Pensavamo anche di aggiungere i dati futuri di DOPmaps nel progetto AGROSMART Rural Networks (progetto per migliorare le dinamiche di filiera – ideato da me e Fabio Virdis). E ancora: integrati con i dati quantitativi delle produzioni potrebbero essere utili per valutare al meglio la distribuzione degli impianti che trasformano una data produzione. Insomma: le applicazioni sarebbero davvero tante.
Sempre in misura maggiore assume dunque importanza l’aspetto dell’accesso ai dati e all’informazione in maniera semplice. Molto spesso i dati esistono ma non sono di facile reperimento e consultazione, in questo senso il movimento Open Data spinge per la liberazione dei dati. Che potenzialità esisterebbero dunque per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio secondo te?
Che potenzialità? Moltissime. Se prendi gli esempi fatti prima spesso diventano difficili da realizzare per via della poca disponibilità di dati in maniera riutilizzabile. Mi viene in mente un esempio citato all’Open Data Day da Giovanni Battista Gallus (avvocato esperto di diritto della Rete e presidente del Circolo dei giuristi telematici, ndr) in tema di trasparenza: “I dati aperti hanno consentito di creare servizi particolarmente utili: ad esempio, ciò che il Comune di Cagliari ha fatto durante le ultime elezioni, mettendo a disposizione in tempo reale in modalità open data e open service i dati dello spoglio elettorale. Ma ci sono ancora criticità e lacune, anche nell’ambito della trasparenza: sotto questo profilo, i cittadini possono utilizzare il nuovo strumento (gratuito) dell’accesso civico, per “costringere” le amministrazioni più riottose (o semplicemente distratte) a rilasciare i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria”. Si otterrebbero in tal modo amministrazioni più responsabili e cittadini maggiormente coinvolti e informati.

Ringraziamo Carlo e lasciamo qua sotto i suoi riferimenti:
web: unless.altervista.org
twitter: @CarloUnless
mail: formazionetech@gmail.com
a questo indirizzo trovate le slide dell’intervento di Carlo all’Open Data Day: http://www.slideshare.net/carlozucca/zucca-c-dopmapsodd14,
mentre il video streaming degli interventi dei relatori dell’ODD è disponibile a questo indirizzo: http://www.streamago.tv/movie/63640/web-2014-02-22-12-14-47/

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