Primo Principio ha realizzato una versione personalizzata di WiForWater commissionata dal Centro de Geocencias de la Universidad Nacional Autonoma de Mexico (UNAM), ottimizzata per il monitoraggio e prevenzione di disastri naturali legati ai fenomeni dei lahar sulle pendici del Vulcano Colima, in Messico appunto.
Da anni, il Centro è impegnato in attività di ricerca sui lahar che consistono in flussi di acqua e materiale detritico. Questo materiale, che si deposita lungo le pendici dei vulcani a seguito dall’attività vulcanica, si mobilizza in corrispondenza di un’eruzione che fonde eventuali ghiacciai o accumuli di neve o a causa delle piogge. Sui versanti del rilievo vulcanico, i lahar rappresentano un grande pericolo per villaggi, piccoli insediamenti e infrastrutture presenti nelle aree limitrofe ai canali dove si producono.
Date le condizioni ambientali del contesto vulcanico, la soluzione richiesta ha dovuto rispondere a esigenze di robustezza, capacità di resistenza ad eventi estremi, alla necessità legate a questioni di logistica e di accessibilità dei siti. Era dunque necessario realizzare una soluzione compatta, di facile utilizzo e soprattutto a basso costo data l’alta probabilità che la stazione vada distrutta o perduta a causa di eruzioni, uragani o, appunto, lahar particolarmente grandi. La soluzione WiForWater ha rappresentato in questo senso una facile risposta alle necessità del Centro.
Il nodo di misura realizzato raccoglie dati riguardanti il livello del flusso della miscela di acqua e detriti mediante sensori di livello a ultrasuoni, vengono inoltre acquisiti parametri di temperatura, umidità e pressione atmosferica, in modo da avere un continuo riferimento delle condizioni ambientali in cui viene fatta l’acquisizione dei dati. Lo storage avviene mediante memoria locale estraibile perché, date le condizioni ambientali estreme, il servizio di connettività presente nell’area è precario e soggetto a consueti disservizi. L’interesse specifico del progetto di ricerca consiste nel monitorare le variazioni del flusso di acqua e detriti. I lahar hanno durate variabili ma non è raro che si verifichino delle piene repentine in un lasso di tempo molto stretto: per questa ragione si deve avere un’alta frequenza di campionamento per soddisfare una necessità di acquisizione dati capace di ricostruire il profilo della piena con un dettaglio dell’ordine di grandezza del secondo. La soluzione progettata e implementata, quindi, ha una frequenza di campionamento di 10 acquisizioni dati al secondo. Un’altra personalizzazione ha riguardato la particolare modalità di installazione: per consentire una facile mobilità – per manutenzione e necessità di ricerca – sono stati realizzati due carrelli mobili, ciascuno dei quali ospita un sensore di livello, capaci di scorrere su dei cavi d’acciaio assicurati a dei piccoli tralicci installati sulle sponde del canale.
Attualmente lo studio di monitoraggio prosegue bene; i ricercatori stanno raccogliendo interessanti dati in aree remote che, a causa delle complicate caratteristiche ambientali, erano state raramente monitorate prima.